Fiducia, trasformazione digitale e agilità: le nuove priorità delle aziende post pandemia

Sicurezza e protezione della forza lavoro, trasformazione digitale e agilità aziendale. Queste sono le tre nuove priorità dei dirigenti aziendali emerse dall’ultimo report dell’IBM Institute for Business Value.

Cambiamento”, sostiene lo studio, è la parola chiave di questo futuro incerto.

Vediamo quali sono gli aspetti chiave emersi dai dirigenti sul panorama aziendale post-pandemia e le aree su cui, secondo il report, le aziende dovrebbero agire per sopravvivere e mantenere la loro competitività nel mondo post-COVID.

 

Primo aspetto chiave: l’accelerazione della trasformazione digitale

Il 59% delle organizzazioni intervistate dichiara che la pandemia COVID-19 ha accelerato la trasformazione digitale e il 66% afferma di essere stato in grado di portare a termine iniziative che in precedenza incontravano resistenza. Gli effetti della pandemia hanno causato un vero e proprio cambiamento culturale: le preoccupazioni sulle proprie capacità tecnologiche e le competenze della propria forza lavoro si sono dimostrate in gran parte infondate.

I dirigenti hanno acquisito maggiore fiducia in ciò che la tecnologia può fare e stanno portando avanti la trasformazione digitale. Molti di loro affermano che stanno pianificando investimenti in tecnologie come AI, IoT, blockchain e cloud. I vantaggi esaltati a lungo dai tecnofili sono stati abbracciati dalla leadership organizzativa in modo più ampio.

L’87% degli intervistati prevede nei prossimi due anni di investire per migliorare l’agilità aziendale. Più del 65% degli intervistati afferma che gli investimenti in IoT, cloud e mobilità saranno una priorità; il 94% prevede di entrare a fare parte di modelli di business platform-based.

 

Secondo aspetto chiave: l’attenzione alla tutela della salute del personale

Il report afferma che saranno le persone e la fiducia tra dipendente e azienda le chiavi del successo nel mondo aziendale post-COVID. Al tempo stesso però, dai dati emerge un divario enorme tra ciò che i dirigenti pensano di offrire ai propri dipendenti e ciò che quest’ultimi percepiscono. I dirigenti riconoscono che i loro dipendenti sono stati sottoposti a forti pressioni e affermano che la salute dei dipendenti è tra le loro massime priorità, ma solo la metà dei dipendenti crede che il proprio datore di lavoro sia sinceramente preoccupato.

I dati parlano chiaro: il 74% dei dirigenti intervistati ritiene di aver aiutato i propri dipendenti ad apprendere le competenze necessarie per lavorare in un modo nuovo, ma solo il 38% dei dipendenti concorda con questa affermazione; inoltre, l’80% dichiara di sostenere la salute fisica ed emotiva della propria forza lavoro, mentre solo il 46% dei dipendenti ritiene di aver ricevuto tale supporto.

 

Terzo aspetto chiave: il non ritorno alla normalità

La pandemia reso gli imprevisti e le incertezze più tangibili e plausibili di quanto avessimo potuto immaginare. È necessario che i leader aziendali accettino che i cambiamenti nella strategia, nella gestione, nelle operazioni e nelle priorità di bilancio indotti dalla pandemia sono destinati a restare.

Ciò può rappresentare un’opportunità per i dirigenti che si dimostrano capaci di gestire la complessità e di promuovere la competitività facendo della trasformazione digitale una priorità. Non si può infatti continuare ad aspettare di “tornare alla normalità”.

Il più grande ostacolo al progresso rimane la complessità organizzativa. Più del doppio dei dirigenti la citano come una barriera al cambiamento. Un altro ostacolo correlato è il burnout dei dipendenti. I dati indicano che i dipendenti si sentono stanchi e sovraccarichi, probabilmente come riflesso di tale complessità.

 

Le tre aree su cui agire adesso

Per mantenere la propria competitività, è fondamentale che le organizzazioni reagiscano adesso. Il report evidenzia le tre aree critiche in cui le aziende dovrebbero agire per sopravvivere e prosperare.

 

“There is no going back to normal. The risks and opportunities are too great. The stakes are too high.”

 

Questo nuovo mondo non lascia tempo per la nostalgia. Non si può tornare indietro alla vecchia normalità. I rischi e le opportunità sono troppo grandi; la posta in gioco è troppo alta. I leader devono adattare le attività dell’azienda all’incertezza continua, agli imprevisti inevitabili e ai cambiamenti senza interruzione.

 

 

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