Orientarsi tra gli incentivi per l’Industria 4.0 e 5.0. Intervista a Giorgia Zerbetto – Consulente di Finanza Agevolata in AzzurroDigitale

L’industria sta attraversando una fase di profonda trasformazione, caratterizzata dall’introduzione di tecnologie avanzate e dalla crescente attenzione verso la sostenibilità e il benessere dei lavoratori. In questo contesto, le agevolazioni...
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L’industria sta attraversando una fase di profonda trasformazione, caratterizzata dall’introduzione di tecnologie avanzate e dalla crescente attenzione verso la sostenibilità e il benessere dei lavoratori. In questo contesto, le agevolazioni fiscali e finanziarie svolgono un ruolo cruciale nell’accompagnare le imprese lungo il cammino verso l’innovazione.

E a proposito di agevolazioni, nell’ultimo anno si è sentito molto parlare di Piano Industria 4.0 e 5.0. Per fare un ripasso: 

  • Industria 4.0 si concentra sull’implementazione di tecnologie digitali come l’Internet of Things (IoT), l’intelligenza artificiale (AI), la robotica avanzata e il cloud computing. Le agevolazioni associate a questo paradigma mirano a incentivare l’automazione dei processi produttivi e la digitalizzazione delle operations, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e la competitività delle aziende. Attraverso misure come il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali e per ricerca e sviluppo, le imprese possono accedere a fondi e incentivi che facilitano la transizione verso modelli produttivi smart e interconnessi.
  • D’altro canto, Industria 5.0 rappresenta una visione più evoluta e umanocentrica dell’industria, in cui l’innovazione tecnologica è strettamente integrata con il rispetto per l’ambiente e la valorizzazione del capitale umano. Qui, le agevolazioni non solo incentivano l’adozione di tecnologie avanzate, ma anche pratiche sostenibili e progetti che pongono il benessere dei lavoratori al centro. 

Gli incentivi per l’Industria 5.0 fanno parte del Piano Transizione 5.0, istituito con un Decreto Legge il 2 marzo 2024. Questo piano stanzia un fondo di 12,7 miliardi di euro per il biennio 2024-25 e mira a sostenere la trasformazione digitale ed energetica delle imprese, affrontando le sfide delle transizioni in atto. L’obiettivo è facilitare l’evoluzione dei processi produttivi, rendendoli più sostenibili, efficienti e a misura d’uomo.

In sintesi, mentre le agevolazioni legate all’Industria 4.0 sono principalmente orientate all’automazione e all’efficienza, quelle dell’Industria 5.0 pongono un accento particolare sulla sostenibilità e il benessere. Le aziende che riescono a navigare con successo tra queste due dimensioni possono non solo migliorare la loro competitività, ma anche contribuire a un futuro industriale più responsabile e inclusivo.

In merito a questi argomenti, abbiamo avuto modo di chiacchierare con Giorgia Zerbetto, consulente di Finanza Agevolata in AzzurroDigitale, che ha illustrato come le imprese possano sfruttare al meglio queste opportunità come trampolino di lancio per costruire un’industria più sostenibile e a misura d’uomo.

 

Ciao Giorgia! Di quali incentivi possono disporre attualmente per le imprese che vogliono investire in tecnologie legate a Industria 4.0 e 5.0?

In Italia ci sono diverse agevolazioni per le imprese che investono in tecnologie innovative. Tra le più importanti: il Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, che sostiene l’acquisto di macchinari e attrezzature all’avanguardia, e il Credito d’imposta per ricerca, sviluppo e innovazione, che copre le attività di ricerca e sviluppo, inclusi progetti legati alla transizione ecologica e digitale. Poi abbiamo la Nuova Sabatini, che offre un contributo sugli interessi dei finanziamenti bancari per l’acquisto di beni strumentali, e il Fondo di garanzia per le PMI, che facilita l’accesso al credito. Ci sono anche i Contratti di sviluppo, che finanziano grandi progetti strategici che includono l’adozione di tecnologie 4.0, e il Patent Box, che riduce le tasse sui redditi derivanti dall’uso di brevetti e software innovativi.

Tutti questi incentivi aiutano le imprese a investire in nuove tecnologie riducendo i costi iniziali e promuovendo la competitività a lungo termine. I settori su cui si concentrano sono quelli come l’automazione, l’intelligenza artificiale, la robotica, e l’Internet of Things (IoT), tutte tecnologie cruciali per la trasformazione in chiave 4.0 e 5.0.

E quali settori possono beneficiarne di più?

I settori che possono ottenere i maggiori vantaggi da questi incentivi sono diversi. Ad esempio, il manifatturiero può sfruttarli per l’automazione e la robotica, mentre il settore della logistica può introdurre sistemi avanzati per gestire merci e supply chain. Anche l’agricoltura ne beneficia, con tecnologie come il precision farming, e la sanità, che può investire in telemedicina e diagnostica avanzata. Infine, anche il settore energia e ambiente può sfruttare questi incentivi per sviluppare smart grid e soluzioni di efficienza energetica.

Ci sono poi settori più tradizionali, come quello delle costruzioni, che possono accedere agli incentivi, per esempio con l’introduzione del BIM (Building Information Modeling) e altre tecnologie innovative.

Quali sono i requisiti per accedere a questi incentivi?

I requisiti dipendono dal tipo di incentivo, ma in generale si richiede che l’investimento riguardi tecnologie avanzate, come automazione, AI o IoT, in linea con il concetto di Industria 4.0. Per alcune agevolazioni è necessario anche rispettare criteri di sostenibilità ambientale. Progetti legati a ricerca e sviluppo devono presentare una forte componente di innovazione tecnologica, e alcuni incentivi prevedono la formazione del personale sulle nuove tecnologie.

Ci sono anche progetti legati a Industria 5.0, che pone maggiore enfasi sulla sostenibilità e sul benessere lavorativo, quindi questi elementi spesso sono parte dei requisiti.

Quali sono le difficoltà che le aziende incontrano nel richiedere questi incentivi?

Le principali difficoltà sono legate alla burocrazia: spesso le domande richiedono una documentazione complessa e molta pianificazione. Poi, molte PMI non hanno risorse o competenze interne per capire appieno i requisiti. Un altro ostacolo è l’interpretazione delle normative, che a volte sono poco chiare o cambiano spesso. Inoltre, alcune agevolazioni richiedono un cofinanziamento, che può rappresentare un problema per chi ha meno liquidità.

Ci sono novità all’orizzonte per quanto riguarda Industria 5.0?

Sì, il concetto di Industria 5.0 si concentra molto sulla collaborazione tra uomo e macchina e sulla sostenibilità. Le novità principali includono una maggiore integrazione tra robot e lavoratori umani, con i cosiddetti robot collaborativi. Ci sarà anche un forte focus su economia circolare e tecnologie che riducono l’impatto ambientale. Inoltre, si punta sulla personalizzazione della produzione e sul miglioramento del benessere lavorativo, con incentivi per migliorare ergonomia e sicurezza sul lavoro.

Che consigli daresti a un imprenditore che vuole aderire a Industria 4.0 o 5.0?

Il mio consiglio è di pianificare bene: è importante capire quali tecnologie possono davvero fare la differenza per la propria azienda e come migliorano la competitività. Poi, investire nella formazione del personale è essenziale, perché le nuove tecnologie richiedono competenze specifiche. Affidarsi a consulenti specializzati può aiutare molto, soprattutto per orientarsi tra le normative e ottenere gli incentivi. E infine, monitorare costantemente le opportunità, perché molte agevolazioni hanno scadenze specifiche, e preparare una strategia di lungo termine per pianificare al meglio gli investimenti.

Ci sono strumenti che possono facilitare il processo di adesione?

Assolutamente. Ci sono consulenti specializzati in finanza agevolata che possono aiutare le imprese a preparare la documentazione e scegliere le agevolazioni giuste. Anche incubatori e acceleratori d’impresa possono essere utili, offrendo supporto nello sviluppo tecnologico e nell’accesso ai finanziamenti. Infine, ci sono software di gestione progetti che semplificano il processo di candidatura e rendicontazione.

Hai un esempio di successo di un’azienda che ha beneficiato di questi incentivi?

Certo, molte delle aziende clienti di AzzurroDigitale. Un esempio è il progetto GD 4.0 sviluppato da Dradura con il supporto dell’Università di Padova e finanziato dal bando IRISS di SMACT Competence Center. Grazie a questo progetto, Dradura ha ottenuto un cofinanziamento di 170 mila euro per sviluppare un sistema di manutenzione predittiva sugli impianti galvanici. Un altro caso di successo è quello di F.LLI POLI, che ha sviluppato una soluzione per preservare il know-how industriale grazie alla collaborazione con Wepladoo e alla vincita del bando IRISS. Per le aziende che decidono di sviluppare un progetto con noi, prevediamo una consulenza iniziale sulla finanza agevolata, proprio per aiutarle a muoversi nel mondo degli incentivi e delle agevolazioni, e per supportarle nella ricerca della giusta soluzione. 

Cosa ci si può aspettare per il futuro degli incentivi in ambito tecnologico?

In futuro, ci si aspetta un aumento degli incentivi legati alla transizione ecologica e alla digitalizzazione, soprattutto in linea con il Green Deal europeo e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tuttavia, i criteri di accesso probabilmente diventeranno più rigidi, richiedendo alle imprese una maggiore attenzione nella pianificazione e rendicontazione dei progetti

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