Il viaggio di MATIX al cuore dell’open innovation in Giappone – Intervista al CTO di MATIX, Marco Barbetta

La continua ricerca di innovazione è uno dei pilastri su cui si fonda il successo delle aziende che vogliono rimanere competitive nel panorama globale. Per questo motivo, Marco Barbetta, CTO...
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La continua ricerca di innovazione è uno dei pilastri su cui si fonda il successo delle aziende che vogliono rimanere competitive nel panorama globale. Per questo motivo, Marco Barbetta, CTO di MATIX, ha recentemente partecipato a ILS (Innovation Leaders Summit), il più grande evento dedicato all’open innovation in Giappone, che si è tenuto alla Toranomon Hills Mori Tower, uno dei grattacieli più emblematici e importanti di Tokyo. Con oltre 20.000 partecipanti e più di 1.000 aziende coinvolte, ILS rappresenta un punto di riferimento mondiale per le imprese tecnologiche e le startup desiderose di connettersi con corporate leader e investitori.

Fondata nel 2014, questa fiera è diventata un luogo dove idee e opportunità si incontrano, creando un ecosistema di collaborazione tra grandi aziende e nuove realtà emergenti. “ILS non è solo una fiera, è un hub di innovazione”, racconta Marco. “Camminando tra gli stand, si percepisce la volontà concreta di costruire partnership solide, basate su idee e soluzioni capaci di rispondere alle sfide globali”. Solo per dare qualche numero, nel 2023 hanno partecipato ad ILS 105 grandi aziende e 625 promettenti startup, raccomandate da 102 importanti venture capitalist, agenzie governative ed altre organizzazioni nazionali e internazionali. Nel corso di quattro giorni si sono svolti 2.890 incontri d’affari e il numero di casi di collaborazione ha raggiunto 969 casi.

Perché MATIX ha deciso di partecipare a ILS

La partecipazione di MATIX a ILS si inserisce in una visione chiara: trovare il primo cliente in Giappone. Questo mercato, infatti, rappresenta una notevole opportunità grazie alle numerose aziende specializzate in automotive, white goods, elettrodomestici ed altri settori in target per MATIX.

“Abbiamo deciso di partecipare”, spiega Marco, “perché volevamo esplorare nuovi mercati e comprendere meglio le esigenze specifiche dell’ecosistema asiatico, che è estremamente dinamico e in continua evoluzione.” E quale posto migliore del Giappone, dove termini come ‘Manifattura intelligente’, ‘Industria avanzata’ e ‘Software e SaaS’ – perfettamente in linea con MATIX – sono tra i 7 trend industriali identificati da ITA (italian trade agency) nel report Giappone 2024.

Tra gli obiettivi principali di MATIX c’è anche la volontà di confrontarsi con altre realtà internazionali, scoprendo trend e best practice che possano ispirare nuove strategie di crescita. “Partecipare a un evento di questa portata significa mettersi in gioco, ascoltare e apprendere da chi, in altre parti del mondo, sta affrontando sfide simili alle nostre”, aggiunge Marco.

Dentro l’Innovation Leaders Summit

L’esperienza di Marco a ILS è stata intensa e ricca di spunti. L’evento si è svolto in una cornice caratteristica, con stand tecnologici che spaziavano dall’intelligenza artificiale alla robotica, dalla cybersecurity alle soluzioni di sostenibilità ambientale. “Mi ha colpito molto il layout della fiera”, racconta Marco. “Gli spazi concentrati, molti Giapponesi e ridotti rispetto a quelli che siamo abituati a vedere nelle grandi fiere europee, facevano sì che le distanze sociali si abbattessero e che chiunque passasse di fronte al nostro stand domandasse informazioni sul prodotto. Un effetto completamente inverso rispetto alle fiere americane, per esempio”.

Durante i tre giorni della fiera, Marco ha avuto l’opportunità di partecipare a panel, workshop e incontri one-to-one con rappresentanti di grandi corporate e startup innovative. Le tipologie di incontri andavano dai power matching, appuntamenti tra startup e corporation concordati ex-ante sulla base del match ottenuto sulla piattaforma online di ILS, ai MUGENLABO Café, delle networking sessions in cui ci si poteva letteralmente “mettere in fila” con altre startup per presentare il proprio prodotto a major come Mitsubishi, Sharp, Panasonic, NEC., fino ad aperitivi “networking sessions”, che stimolavano un networking più informale e meno schedulato, ma sempre tematico.

“Alle startup che vorrebbero partecipare ad ILS consiglio di studiare bene l’organizzazione e il manuale dell’evento.” ha affermato Marco, “ILS offre un calendario ricco e strutturato di eventi che, se ben usato, consente di accedere a molti momenti di networking.”

Altri suggerimenti fondamentali, quello di dotarsi di un interprete, dal momento che la barriera linguistica è forte in Giappone, e di prepararsi a spiegare bene il proprio prodotto in 5 minuti: essenziale essere chiari e adattare la spiegazione al nostro ascoltatore.

Le startup giapponesi

Partecipare a ILS non è stato solo un momento di networking, ma anche un’esperienza formativa. Marco ha avuto modo di approfondire alcune tendenze chiave del mercato asiatico e globale. “Ho imparato che l’innovazione non è solo una questione tecnologica, ma anche culturale”, riflette. “In Giappone c’è un’ampia disponibilità di risorse finanziarie che consentono alle startup di puntare su progetti ambiziosi e di lungo termine. Basti pensare che negli ultimi tre anni, sono stati creati tredici fondi con un valore superiore a 30 miliardi di JPY ciascuno.” afferma Marco.

Inoltre, le startup giapponesi possono puntare su un ampio ecosistema a supporto, un sostegno governativo mirato e sul coinvolgimento delle grandi aziende nel finanziamento e nella collaborazione, oltre che su competenze tecnologiche avanzate nei principali settori di punta come la robotica, il deep tech, la clean tech e le scienze della vita (che le rendono altamente competitive).

Consigli pratici per fare business in Giappone


Per le startup italiane che volessero salpare per il mercato giapponese alla ricerca di fortuna, abbiamo raccolto da Marco alcuni consigli indispensabili per non partire impreparati:

  • Il modo di fare business in Giappone è molto legato all’instaurare rapporti duraturi di fiducia. Al primo meeting in Giappone non si parla mai di business. Per lo stesso motivo, avviare un progetto in Giappone può richiedere anche più di un anno, ma una volta ottenuta la fiducia, il rapporto è duraturo.
  • Il business si fa sui numeri. Dopo le prime chiacchiere, la discussione procede solo se il fornitore si dimostra molto preparato a spiegare come il prodotto possa portare saving, offrendo cifre chiare. Quindi la preparazione ai meeting è un elemento chiave.
  • La lingua e la distanza sono barriere molto forti. I giapponesi si aspettano di avere supporto locale e di poter condurre business meetings nella loro lingua. Ecco perché una presenza locale è essenziale per poter avviare un progetto.
  • Per una startup europea, affidarsi a realtà come ICE, EU-JP center for industrial cooperation, JETRO e altri è sicuramente un punto di partenza per un approccio strutturato al mercato giapponese.

Uno sguardo verso il futuro

Tornato dal Giappone, Marco è convinto che l’esperienza a ILS segni un punto di svolta. “Il Giappone si conferma un fit tecnologico interessante per MATIX sebbene sia un mercato non facile da penetrare.”, ha dichiarato Marco. Grazie a questa esperienza, MATIX ha già iniziato a pianificare nuove iniziative, esplorando le opportunità di collaborazione emerse durante la fiera. Per Marco, il messaggio è chiaro: l’innovazione è un viaggio continuo e ILS è stata una tappa fondamentale di questo percorso.

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