Intervista a Nadia De Giovanni, Digital Consultant in AzzurroDigitale
Un viaggio oltreoceano, un progetto sfidante, una visione condivisa del cambiamento. Così Nadia, Digital Consultant in AzzurroDigitale, racconta la sua recente esperienza negli Stati Uniti, dove – insieme ad Elisa Mora, Head of Consulting – ha guidato un Digital Assessment presso una storica azienda italiana del settore alimentare.
“Il mese scorso ho avuto l’opportunità di recarmi negli Stati Uniti per svolgere un digital assessment presso una sede americana di un’importante azienda del food Made in Italy. L’obiettivo era chiaro: valutare il livello di digitalizzazione dei processi e individuare le aree su cui intervenire per aumentare efficienza e controllo.”
L’analisi ha evidenziato alcune criticità che accomunano molte realtà produttive: una gestione ancora fortemente manuale, uso diffuso di supporti cartacei e dati frammentati, con il risultato di rallentare le operazioni quotidiane e aumentare il rischio di errore. Una situazione che, secondo Nadia, limita la capacità decisionale e impedisce di avere una visione completa e aggiornata dei processi.
È proprio in questi contesti che il Digital Assessment rivela tutto il suo valore.
Che cos’è un Digital Assessment?
Il Digital Assessment rappresenta il primo passo strategico nel percorso di trasformazione digitale. È uno strumento pensato per aiutare le aziende a fare chiarezza sugli obiettivi, comprendere i propri processi e pianificare interventi di digitalizzazione realmente efficaci.
L’approccio è strutturato in quattro fasi principali:
- Definizione degli obiettivi aziendali
Ogni percorso di innovazione parte da una visione strategica. Per questo, la prima fase prevede l’ascolto attivo dei bisogni dell’azienda, coinvolgendo gli stakeholder per identificare obiettivi concreti e misurabili. - Analisi approfondita dei processi
Attraverso una mappatura dettagliata dello stato attuale (AS IS) e la definizione del modello desiderato (TO BE), il team individua le opportunità per introdurre soluzioni digitali che migliorino l’efficienza e riducano le inefficienze. - Gestione del cambiamento e comunicazione interna
La tecnologia da sola non basta. Uno degli aspetti più critici è la resistenza al cambiamento, che può ostacolare anche i progetti migliori. Per questo il Digital Assessment dedica grande attenzione al coinvolgimento delle persone, promuovendo una comunicazione chiara e trasparente. - Individuazione e prioritarizzazione delle criticità
Ogni organizzazione presenta punti di debolezza, ma non tutti hanno lo stesso impatto. Il compito del Digital Change Agent è proprio quello di identificare le criticità più rilevanti e costruire un piano d’azione mirato e sostenibile.
Stati Uniti vs Italia: davvero così diversi?
Durante la sua esperienza in America, Nadia ha avuto modo di confrontarsi con un diverso contesto culturale e organizzativo. Eppure, le sfide che le aziende affrontano in tema di digitalizzazione sembrano avere molti punti in comune:
“Anche se i mercati sono diversi, le difficoltà sono simili. In entrambi i casi, le aziende devono affrontare la complessità tecnologica, trovare le giuste competenze e fare investimenti oculati. La vera differenza la fa la capacità di avere una visione chiara e condivisa del percorso di trasformazione.”
Perché partire sempre da un assessment?
“Secondo me, iniziare con un Digital Assessment è assolutamente essenziale. Permette di chiarire gli obiettivi e di conoscere davvero i processi aziendali, prima di qualsiasi scelta tecnologica.”
Un assessment efficace offre una fotografia nitida della situazione attuale, aiuta a evitare investimenti disorganici e consente di coinvolgere da subito le persone nei processi di cambiamento. Quando chi lavora in fabbrica ogni giorno viene ascoltato e reso parte attiva della trasformazione, cresce l’engagement e aumentano le probabilità di successo.
Il consiglio per le aziende italiane: partire dalle persone
Tante realtà italiane, in particolare le PMI, riconoscono l’urgenza di innovare ma non sanno da dove cominciare. Nadia ha le idee chiare:
“Il mio consiglio? Non partire dalla tecnologia, ma dalle persone. La digitalizzazione funziona davvero solo quando risponde ai bisogni di chi lavora nei processi ogni giorno. Coinvolgere subito le figure chiave è fondamentale.”
E aggiunge:
“Affidarsi a un Digital Assessment permette di avere una guida, una direzione chiara. E non serve trasformare tutto in una volta: meglio iniziare da progetti mirati, in aree strategiche, che possano generare risultati rapidi e tangibili. Questo approccio graduale crea fiducia e apre la strada a un cambiamento duraturo.”
La digitalizzazione non è un punto di arrivo, ma un percorso continuo. Serve visione, pragmatismo e, soprattutto, la capacità di ascoltare e coinvolgere le persone. È in questo equilibrio tra strategia e umanità che si gioca il vero successo di ogni trasformazione.
Vuoi saperne di più sul Digital Assessment o vuoi capire come può essere utile per la tua azienda? Scrivici!