Digitalizzazione del manifatturiero: il nostro viaggio a New York e le opportunità negli USA

Cari lettori,
il mese scorso Riccardo Pistorello ed io abbiamo avuto l’opportunità di vivere un’esperienza unica a New York, grazie alla selezione nel programma di accelerazione di Starta Ventures, un fondo di venture capital e acceleratore americano che sostiene le startup internazionali ad alto potenziale pronte a scalare nel mercato statunitense. Tra centinaia di candidati, siamo stati scelti per l’approccio innovativo di AzzurroDigitale alla digital transformation nel mondo industriale, capace di rispondere alle sfide specifiche delle aziende manifatturiere.

Durante il programma, uno dei prodotti che ha riscosso maggiore interesse è stato Matix, la nostra piattaforma specializzata nella gestione degli asset industriali, grazie alla sua tecnologia proprietaria e alla capacità di ottimizzare processi complessi come la manutenzione degli stampi industriali. Questo riconoscimento è una conferma del valore che le nostre soluzioni possono portare anche su scala globale.

Un’opportunità unica per le fabbriche americane

Negli Stati Uniti, il settore industriale rappresenta circa il 12% del PIL, con un contributo annuale che supera i 2.500 miliardi di dollari (tutto il PIL italiano). È una componente fondamentale dell’economia americana, ma ciò che ci ha colpito è il significativo gap tecnologico rispetto agli standard europei: molte fabbriche americane utilizzano ancora sistemi gestionali obsoleti, con processi manuali che rallentano la produttività e aumentano i costi operativi.

In questo contesto, la digitalizzazione rappresenta una straordinaria opportunità per le aziende manifatturiere di ottimizzare le proprie operazioni, migliorare la competitività e rispondere alle nuove dinamiche del mercato globale anche grazie ai dati che questa può generare.

Oggi, i dati rappresentano una delle leve più potenti per trasformare il settore manifatturiero. In un contesto industriale, ogni macchina, processo e operatore genera informazioni preziose che, se utilizzate correttamente, possono migliorare significativamente l’efficienza operativa. Ad esempio, aziende leader come General Electric hanno sviluppato piattaforme digitali per monitorare e analizzare i dati provenienti dalle loro fabbriche in tutto il mondo. Questo consente di anticipare guasti, ridurre i tempi di inattività delle linee produttive e migliorare l’efficienza energetica. Allo stesso modo, un grande produttore di componenti automotive negli Stati Uniti ha implementato sistemi di analisi predittiva basati sui dati per ottimizzare i cicli produttivi, ottenendo un risparmio sui costi del 15% in un solo anno.

Per iniziare questo percorso, è fondamentale partire da un’analisi strutturata delle informazioni già disponibili. Un data assessment consente alle aziende di mappare le fonti di dati, valutare la qualità delle informazioni raccolte e identificare le aree di miglioramento. Questo processo non solo aiuta a valorizzare gli asset digitali esistenti, ma promuove una cultura del dato che coinvolga l’intera organizzazione, spingendo manager e operatori a prendere decisioni basate su analisi concrete.

Un altro fattore determinante è l’adozione di tecnologie come l’intelligenza artificiale, che permette di elaborare in tempo reale enormi quantità di dati. L’AI consente di individuare pattern nascosti e anomalie, offrendo insight che altrimenti rimarrebbero invisibili. Questo approccio sta diventando sempre più cruciale per ottimizzare i processi produttivi e prendere decisioni strategiche più rapide e informate.

Guardando al futuro con fiducia

Questa esperienza negli Stati Uniti ci ha fatto riflettere su un punto fondamentale: spesso si pensa che l’America sia il faro dell’innovazione tecnologica, ma quando si tratta di digitalizzazione dei processi industriali, l’Europa – e in particolare l’Italia – è sorprendentemente avanti. La capacità delle nostre aziende manifatturiere di integrare innovazione e operatività è il risultato di una cultura radicata nella qualità e nella precisione, che si sta evolvendo grazie alle nuove tecnologie.

In Italia, le fabbriche stanno già adottando modelli di trasformazione digitale che, oltre a migliorare l’efficienza, valorizzano le persone e riducono gli sprechi. Questo ci pone in una posizione unica per esportare competenze e soluzioni a livello globale, aiutando non solo le aziende americane, ma anche quelle di altri mercati, a fare un salto di qualità.

Noi di AzzurroDigitale crediamo fermamente che l’innovazione sia un viaggio che non si può affrontare da soli. Ogni dato analizzato, ogni processo ottimizzato rappresenta un passo avanti verso un’industria più sostenibile, efficiente e connessa. Questa è una sfida che possiamo vincere insieme, con il coraggio di guardare al futuro e di portare l’eccellenza italiana nel mondo.

Perché oggi non siamo solo spettatori di un cambiamento globale: siamo protagonisti di una trasformazione che sta ridisegnando il modo in cui il manifatturiero crea valore. E siamo pronti a fare la nostra parte.

Jacopo Pertile
Co-Founder, AzzurroDigitale